L’intervento prende spunto dall’allestimento di una mostra etnografica curata dall’autrice. Le scelte espositive sono così commentate intrecciandole ai risultati della ricerca che le ha precedute e indirizzate. L’acqua nella pianura veneta si rivela dunque una presenza che ha subito cambiamenti estremi in tempi relativamente brevi. Contemporaneamente all’estinzione o drastica diminuzione della maggior parte delle specie ittiche autoctone, sono svaniti anche gli universi umani a cui quei luoghi d’acqua avevano dato vita. Le anguane non esistono più, così come sono sparite le strutture sociali e le costruzioni simboliche di cui facevano parte. Tali perdite trovano forse forme di rielaborazione nei contesti specificatamente dedicati al recupero simbolico di vissuti velocemente sradicati: musei, mostre, rievocazioni. Si è persa la grande famigliarità con l’acqua di superficie presente in abbondanza fino ad un recente passato. Ora però nuove forme di coinvolgimento sono in corso e i nuclei di senso non sono più solo locali. Su forme di identità situate connesse all’acqua, sembrano prevalere valori comuni condivisi dai documenti istituzionali come dalle campagne di sensibilizzazione ambientaliste e salutiste.
Acque e genti che cambiano. Riflessioni a margine di una mostra etnografica.
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Bellato E. (2017) "Acque e genti che cambiano. Riflessioni a margine di una mostra etnografica.
" Turismo e Psicologia, Pubblicazione 2017 (1), 34-41. DOI:
Year of Publication
2017
Journal
Turismo e Psicologia
Volume
Pubblicazione 2017
Issue Number
1
Start Page
34
Last Page
41
Date Published
06/2017
ISSN Number
2240-0443
Serial Article Number
6
Section
Articles