“Terra Toscana brulla e tersa”: proposte di turismo letterario in Val D’Orcia

Abstract

Dal 2004 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, la Val d’Orcia ha rappresentato nei secoli una zona di passaggio per i pellegrini della via Francigena e una tappa lungo il cammino tra Siena e Roma, per poi trasformarsi nel Novecento, con la fine della mezzadria, in uno dei luoghi d'elezione della Toscana per lo svago di intellettuali di ogni provenienza. Oggi quindi, grazie anche alla fama di cui il territorio già gode, il turismo letterario avrebbe buone prospettive di ampio sviluppo, ma due esempi mostrano che le potenzialità in tal senso sono state finora solo parzialmente espresse. Il primo è la quattrocentesca tenuta La Foce, che la scrittrice angloamericana Iris Origo riportò in vita e dove scrisse le sue opere, molto note nei paesi anglofoni e ammirate tra gli altri da Calamandrei . Il secondo caso riguarda Mario Luzi, che trascorse abitualmente le sue vacanze in compagnia di altri scrittori dal 1979 al 2004 a Pienza , dove il Comune ha istituito il Centro Studi La Barca a lui dedicato. Valorizzare questi luoghi a partire dalle voci di chi li ha direttamente vissuti ed amati è un’opportunità per restituire un’identità alla Val d’Orcia, che rischia di perderla inseguendo i dettami del turismo di massa.

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Year of Publication
2024
Journal
Turismo e Psicologia
Volume
17
Issue Number
1
Start Page
46
Last Page
56
Date Published
06/2024
ISSN Number
2240-0443
Serial Article Number
5
Issue
Section
Articles