La grave crisi economica internazionale scoppiata recentemente ha evidenziato che nei paesi ad economia avanzata è in corso una crisi di sovracapacità produttiva. E’ sbagliato continuare ad ostinarsi a produrre sempre più beni dei quali la gente, nei paesi sviluppati, non ne sente più bisogno perché il possesso di beni materiali non rappresenta più un simbolo di potere sociale e non produce reale benessere individuale. Dobbiamo rimettere al centro del pensiero economico e dello sviluppo il benessere dell’uomo e, dunque, la cultura, perché è questo che fa la differenza tra l’uomo e gli altri esseri animati. Nuovi posti di lavoro si troveranno solo nello sviluppo delle nuove tecnologie, nell’innovazione ad ogni livello e di ogni cosa, nelle attività legate alla rigenerazione delle nostre città, nelle grandi e piccole infrastrutture carenti, nell’agricoltura specializzata ed in tutte le altre attività dove vi sono bisogni reali insoddisfatti. Tra questi vi è tutta l’area della tutela e del restauro del patrimonio paesaggistico, storico e artistico della Nazione, la produzione di nuova cultura e il turismo culturale che da queste discende. Non è solo l’amore per la cultura e la scienza, né l’amore per il paesaggio naturale e urbano del nostro, una volta, bellissimo Paese che ci guida, è anche un rigoroso ed aggiornato pensiero economico che ci porta a queste conclusioni. Il turismo è uno dei settori economici importanti dell'Italia, nel 2014 la nazione è stata la quinta più visitata nel mondo (in passato era la prima, anzi per secoli l’unica meta di turismo, il termine infatti deriva da “Grand Tour”, pratica diffusa dalla fine del XXVII° sec. che prevedeva per i nobili e la gente colta un viaggio della durata di un anno circa per conoscere la penisola italica). L'Italia è una delle maggiori economie mondiali di viaggi e turismo, che contribuiscono in maniera significativa alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Dall’attuale crisi economica il Veneto potrà risorgere capendo la grande potenzialità del turismo culturale, in quanto regione già preparata grazie alla grande tradizione di ospitalità secolare e all’ottima cucina, ma dovrà creare un sistema unitario di promozione, che vada oltre il campanilismo attuale e che proponga nel mondo questa meraviglia unica e irripetibile che sono le nostre Ville Venete, proponendo pacchetti completi che prevedano certamente Venezia come elemento di attrazione centrale (è la metà più ambita da tutti i turisti del mondo), ma poi tutto il sistema delle Ville Venete, partendo dalle più straordinarie quali siti museali che sappiano raccontare la storia della Villa e del suo contesto paesaggistico, come: la Rotonda, la Malcontenta, Villa Camerini, ecc., veri e propri luoghi della memoria che però dovrà essere mantenuta viva attraverso eventi culturali mirati sulla specializzazione e vocazione del sito, creando delle suggestioni uniche ed irripetibili altrove, mentre le altre Ville Venete minori per valore dovrebbero diventare luoghi di ospitalità turistica, veri capolavori d’arte da vivere. Villa dei Vescovi ne è un esempio, il FAI Fondo Ambiente Italiano dopo un attento restauro la resa visitabile al pubblico, ma nello stesso sito c’è il vigneto D.O.C.G. di uve moscato, che ne caratterizza il paesaggio, ci sono gli appartamenti privati dei conti Olcese, che vengono affittati a turisti quasi esclusivamente provenienti dal mondo anglosassone, infine un ricco programma di eventi musicali, teatrali, gastronomici che la rendono viva e ne permettono il suo mantenimento, com’è nella politica culturale del FAI.
Villa veneta: risorsa economica per il terriorio
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Muratori G. (2015) "Villa veneta: risorsa economica per il terriorio
" Turismo e Psicologia, Pubblicazione 2015(Special-Issue), 65-69. DOI:
Year of Publication
2015
Journal
Turismo e Psicologia
Volume
Pubblicazione 2015
Issue Number
Special-Issue
Start Page
65
Last Page
69
Date Published
12/2015
ISSN Number
2240-0443
Serial Article Number
15
Section
CongressConference